Sant’Angelo le Fratte: una mega statua di san Michele dominerà per sempre la Valle del Melandro
SANT’ANGELO LE FR. In occasione dell’approssimarsi dei solenni festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo, protettore del paese, che ricorrono l’8 Maggio e il 29 settembre, è stata issata una mega statua di pietra di circa 10 metri di altezza, compresa la base, sul monte denominato La Croce, proprio sul costone roccioso che domina il centro abitato e l’intera valle del Melandro. Il monte La Croce, un tempo meta di soli pastori di mandrie e greggi, oggi è diventato la nuova casa del Santo. Fatta scolpire dal sig. Monaco Antonio, per devozione, da tempo emigrato in Germania, ora è stata sistemata sulla montagna da cui si apre una stupenda panoramica. Lo stesso Monaco ha preparato parte della viabilità di accesso alla montagna, la base di appoggio ed ha organizzato due pullman di visitatori dalla Germania; sarà a carico dell’amministrazione la recinzione, la pavimentazione della piazzola antistante nonché la realizzazione di una sponda, ovvero un corridoio a mo di bel vedere di circa 30 metri verso il vuoto della montagna, che sarà pavimentata con lastroni di vetro, estesa circa 200 metri quadrati, per ammirare la scultura in pietra, il vuoto sottostante e la valle. Si pensa già ad un prossimo futuro, quando si intende far costruire sulla montagna un punto ristoro ed un percorso parallelo di slittini, da realizzarsi con fondi privati, che partirebbe dalle cantine e si inerpicherebbe sulla parete della costa sovrastante il cimitero fino raggiungere la statua. Se non per motivi religiosi, si può comunque raggiungere la montagna, perché ottimo punto panoramico, per ammirare la già menzionata valle del Melandro insieme ai borghi di Savoia col suo imponente castello di origini federiciane, Satriano, nonché ciò che resta della torre omonima e il Sasso di Castalda. Il giorno 6 maggio, è stato tolto il velo di copertura al simulacro per essere ammirata dalla gente, ora e negli anni avvenire. L’evento ha suscitando molta attesa e curiosità tra la gente e si spera anche di attrarre turisti e curiosi nel prossimo futuro. Gli amministratori pensano che l’iniziativa pubblico – privato possa rappresentare un altro tassello per spingere sul volano della frequentazione turistica del borgo lucano di Sant’Angelo, conosciuto come il paese delle cantine e dei murali. Bisogna considerare che il culto di San Michele si perde nella notte dei tempi e che il primo insediamento urbano sia nato proprio intorno ad una cappella dedicata all’Angelo e lo stesso toponimo del paese indica quanto la comunità sia legata al santo guerriero. Agli inizi del settecento, i cittadini gli dedicarono la fontana che si trova a valle del paese, “al Divo Michaeli Arcangelo” e, sempre nello stesso periodo, mentre fu vescovo F. S. Fontana (1714- 36) fu commissionata la realizzazione della storica effige del santo, oggi molto venerata, allo scultore Nicola Fumo di Baronissi, l’autore del famoso Cristo Caduto che trovasi nella chiesa di San Genesio in Madrid. Nel tempo gli è stato dedicato il gonfalone del comune e ultimamente, due murali, una statua di bronzo di P. F. Mastroberti che sovrasta la piazza del paese e, da ultimo, la mega statua di pietra voluta e fatta scolpire da un privato cittadino. Se non è fede, certo il santo rappresenta un forte elemento identitario della comunità.
L’articolo è stato pubblicato da Il Quotidiano del Sud del giorno 4 maggio 2017