La magia delle cantine – Sant’Angelo le Fratte –

Si avvicina l’appuntamento di “Cantine aperte”: 12 – 13 – 13 – 14 – 15 Agosto 2017

Ciò che segue è lo scenario magico delle cantine visto dall’alto in piena sera – edizione 2016 –

 

 

 

  1. S. Angelo le Fratte: Riaprirà, il 12 c.m., il sipario su la XXII° edizione di “Cantine aperte”. Un continuo servizio navetta assicurerà un comodo raggiungimento del centro storico nelle serate di festa. Di nuovo, la riduzione a due le postazioni musicali, per dare spazio ad un capillare piano di sicurezza.

 

SANT’ANGELO LE FR. – Il giorno 12 c.m. alle ore 21,00, si aprirà il sipario su “Cantine aperte”. La manifestazione culturale ed eno-gastronomica, giunta alla 22° edizione,  ha avuto inizio nel 1995, organizzata, all’origine, in collaborazione, dalle associazioni Anspi e Club Altritalia e poi, dal 1998, dalla Pro Loco. L’appuntamento, ormai atteso da tanti, dura quattro giorni  e precisamente fino al 15 c.m. Il tutto  si svolgerà nell’area delle cantine a monte del centro abitato, alle falde della montagna Carpineto, tra anfratti e cunicoli rocciosi da cui provengono soffioni di aria freschissima, d’estate, e, d’inverno, tiepida, a causa del defluire, con temperatura costante, di acque nel sottosuolo. Il percorso è fatto di anfiteatri naturali,  sentieri stretti e tortuosi che si inerpicano tra massi informi e cantine disseminate senza preciso disegno urbanistico, sotto una montagna che cade a picco su vetuste costruzioni, dove gli abitanti del posto conservavano, al fresco naturale, vino e cibarie. Le cantine, in tutto cento – così sostengono gli amministratori -,  sono sorte in un tempo remoto su ammassi di rocce in continuo assestamento, venuti giù, in seguito a frane ed eventi sismici. Proprio tra questi massi, dalle forme inconsuete e particolarmente frastagliate, i contadini, avendo a disposizione pietre in abbondanza e grotte naturali,  vi eressero tuguri e provvisori ricoveri per sé, per gli animali e, in ultimo, per ripararsi dagli attacchi improvvisi dei Saraceni che scorrazzavano nella zona, col celato consenso di Federico II e, dopo, del figlio naturale Manfredi, nella prima e seconda metà del tredicesimo secolo. Qui, un tempo, era il cuore stesso della cittadina; qui un via vai di asini e di persone che svolgevano le più disparate attività sempre legate alla terra,  alla pastorizia e all’artigianato. Le cantine, inserite nel Parco Urbano delle Cantine, con legge regionale 1 febbraio 2010, sono dunque cariche di memoria storica e, nello stesso tempo, destano, insieme al paesaggio, fascino e suggestioni particolari al visitatore, nonché un’ atmosfera che  fa vivere un profondo e inspiegabile legame con la vita di un tempo,  un primitivo rapporto con la natura rupestre e, sia pure per qualche ora, refrigerio in periodi di eccessiva calura. Il percorso, tutto in salita e affascinante, riserva non poche sorprese, come mostre di artigianato  locale, ancora fiorente e originale  nella valle del Melandro,  lavori in legno, in pietra, in ferro battuto, in ceramica; mostre di pitture di artisti affermati o provetti, murales  e folklore. Si possono, ancora,  nel  percorso, assaporare piatti tradizionali: Panini con salsiccia, cavatelli, arrosti, crèpes,  cutturiedd’, spighe di pannocchia bollite, derivati di fragole coltivate in loco e, poi, vino a volontà. Ricette semplici, ma ancora particolarmente saporite e gradite. La novità di quest’anno, la riduzione a sole due le postazioni musicali per dare spazio ad un capillare piano di sicurezza secondo le vigenti norme. Chi vorrà, può visitare le vie della cittadina per ammirare i circa 100 murales che svettano sulle pareti del centro storico, realizzati, in parte, dall’Arpeg e, in buona parte, dall’APV, arte per la valle; le sculture marmoree di C. Pepe; quelle in bronzo di P.F. Mastroberti e la pinacoteca civica, di recente inaugurata, che ospita 244 opere del pittore Cancro.  Neppure quest’anno può essere visitata la monumentale chiesa madre che custodisce la grande tela della Madonna del Rosario del Pietrafesa, per lunghi e complessi lavori di riparazione e restauro che sono cominciati nel novembre 2011. E’ cresciuto, nel tempo, l’afflusso di persone alla manifestazione, tanto che il sindaco Laurino  parla di 60000 presenze nella passata edizione. Visitatori incuriositi arrivano non solo dalla Basilicata, ma anche dalla Campania, Puglia, da altre regioni e dall’estero. Durante le quattro serate, funzionerà un servizio navetta gratuito composto da due pullman da 20 posti che assicureranno a tutti un comodo raggiungimento del centro storico, a partire, dalla cappella, in C/da Isca, dedicata alla Madonna di Viggiano, dalle ore 21,00 alle ore 2,00,  per tutte e quattro le serate.  Ad organizzare la manifestazione  la locale Pro Loco, con l’ausilio di oltre cento volontari che, nelle quattro serate, si sottopongono a un generoso e massacrante lavoro di  preparazione e  di servizio. I cittadini che arrivano da ogni dove rimangono affascinati dalla location e divertiti dal clima di accoglienza e divertimento.

 

10 Agosto  2017