Da oltre due mesi, senz’acqua per 12 ore al giorno – Esasperati i cittadini di Sant’Angelo le Fratte –

 

Veduta panoramica di Sant’Angelo le Fratte

Sant’Angelo le Fratte: Continua, da circa sessanta giorni, l’interruzione idrica notturna nella cittadina e nelle frazioni.

SANT’ANGELO LE FR. – Da circa sessanta giorni, l’erogazione idrica viene interrotta di notte nel centro abitato e nelle frazioni circostanti,  precisamente  dalle ore 19,00 circa fino alle ore 7 del mattino, nella migliore delle ipotesi. I cittadini  che avvertono maggior disagio sono quelli del rione San Vito – così il responsabile di condominio alloggi Ater F. Ruben.  Gli orari di interruzione e di erogazione di cui sopra però non sono sempre rispettati e spesso il periodo di interruzione si allarga. Il motivo addotto dall’Al è il solito: il ripristino del livello delle acque nei serbatoi. E dopo sessanta giorni di penitenza da parte dei cittadini, il problema rimane irrisolto, perché non è stato fatto intervento alcuno sulle pompe che aspirano acqua dal sottosuolo. Tutto questo crea enormi disagi soprattutto a quei cittadini che si alzano presto la mattina per recarsi sul luogo di lavoro e alle tante attività commerciali, il cui esercizio si protrae fino a tarda sera. Certo è alquanto curioso e paradossale la situazione.  Il territorio  di sant’Angelo, infatti,  ricchissimo di acque, disseta diversi comune del Marmo – Melandro, esportando acqua senza riscontro economico alcuno e – come dire – al danno si aggiunge la beffa: ora la cittadina rimane priva di acqua potabile per circa 12 ore al giorno. La gente si lamenta, ma l’Al fa finta di non sentire, anzi l’ente Al non usa più neanche la delicatezza di avvisare la popolazione delle tante interruzioni sul suo portale. Non è troppo se alcuni  bollano  il comportamento come mancanza di rispetto civico nei confronti della gente che è  costretta a  “pagare bollette salatissime con un servizio scadente” – così si esprimono i cittadini in coro. La gente si lamenta non solo delle bollette salate che arrivano puntuali ogni quattro mesi, ma anche dello scarso servizio di manutenzione, tanto che le perdite sono sempre tante e si ripetono con ritmo incalzante per le quali vengono usati tempi lunghi per le riparazioni. E poi si parla di “ripristino del livello delle acque nei serbatoi”; i cittadini non ci credono più. Alcune imprese convenzionate addette alle riparazioni ci confidano di non aver ricevuti compensi spettanti per le loro prestazioni dal mese di settembre 2016 e  quindi si rifiutano di conseguenza di fare i dovuti e necessari interventi. I contatori segnano consumi fittizi, perché, con le continue e sistematiche interruzioni, la rete, prima dell’arrivo dell’acqua,  scarica aria e i contatori girano a vuoto per diverso tempo, generando anche guasti anche agli elettrodomestici. Insomma un malessere profondo che dura ormai da tempo e per il quale si suppone che non se ne verrà a capo neppure in un prossimo futuro, in quanto – dicono i cittadini – “L’Al è un carrozzone troppo costoso, con troppe cariche dirigenziali ma  inefficiente nel gestire una rete idrica regionale troppo vasta e fatiscente”. Molti, con nostalgia, evocano il passato, quando la gestione delle acque era a carico dei comuni.

L’articolo è stato pubblicato da Il Quotidiano del Sud il giorno 13 Ottobre 2017