Presentazione progetto BEL, Borghi di Eccellenza Lucana – Sant’Angelo le Fratte –

Sant’Angelo le Fratte: BEL – Borghi di Eccellenza Lucana

 

SANT’ANGELO LE FR. –  Il giorno 4 maggio, alle ore 17,30, nella Pinacoteca comunale, la presentazione ufficiale da parte del presidente del CSR Marmo – Melandro M. Miglionico di una ipotzzabile rete Bel, un acronimo per dire:  Borghi di eccellenza Lucana.  18 comuni della provincia di Potenza si sono consorziati in una ipotesi progettuale di sviluppo e valorizzazione delle aree interne e, nel corso della  conferenza, si è discusso e condiviso un’idea di cooperazione turistica pubblico – privato. Presenti i sindaci o referenti dei rispettivi borghi convenuti nella rete e precisamente di: Brienza, Brindisi di Montagna, Castelmezzano, Castelgrande, Filiano, Grumento Nova, Guardia Perticara, Pietrapertosa, Rapone, Roccanova, San Fele, San Severino Lucano,  Sarconi, Sasso di Castalda, Savoia di Lucania, Vietri di Potenza,  e naturalmente il primo cittadino del comune capofila Sant’Angelo le Fratte che ha fatto gli onori di casa. Hanno dato il loro contributo al dibattito S. Adduce, presidente Fondazione Basilicata Matera 2019, M. Schiavone presidente APT Basilicata. Dunque, una proposta di sviluppo e di valorizzazione del territorio delle aree interne che viene dal basso. Ma cosa hanno in comune questi borghi? Tutti dispongono di una popolazione non superiore a cinquemila abitanti con eccellenze materiali e immateriali riconosciute dall’APT Basilicata. In comune, ancora,  un preoccupante calo demografico a causa “dell’emigrazione giovanile e culturale” – così il sindaco di San Fele -, un pregevole patrimonio storico – culturale e paesaggistico da difendere e valorizzare a tutti i costi, pena l’estinzione o l’abbandono. Insomma tutti i borghi hanno qualcosa di significativo da offrire. Pensiamo al borgo medioevale di Brienza, il ponte alla luna di Sasso più la maestosa faggeta, i murali di Sant’Angelo e Satriano, il sito archeologico di Grumento, le dolomiti lucane e il volo dell’angelo di Brindisi e Castelmezzano  e tanto altro. Quattro i percorsi privilegiati: Natura e acqua vedi le cascate di San Fele e Savoia di lucania; Natura e paesaggio, vedi la faggeta di Sasso di C., le dolomiti lucane e il volo dell’Angelo, il ponte alla luna di Sasso; storia e cultura, vedi il sito archeologico di Grumento, il borgo medioevale di Brienza, il castello federiciano di Savoia; gusto e gastronomia, vedi il pecorino di Filiano, il grottino di Roccanova, l’olio di Vietri. Uniti si possono elaborare progetti e guardare avanti per un possibile futuro; divisi, ognuno rimarrebbe nel proprio campanile senza trasformare il turismo e l’occasione Matera 2019 in una opportunità. Il progetto che si intende  mettere in cantiere è quello di elaborare “percorsi aggregativi e cooperativi tra gli enti locali” – così si esprime il presidente M. Miglionico .  Ciascuno, mettendo a disposizione le proprie risorse, si possono coinvolgere operatori turistici finalizzati alla collocazione sul mercato delle aree tematiche di offerta turistica integrata dei piccoli borghi. Questo progetto è stato già condiviso dalla regione Basilicata, dall’APT , dalla Fondazione Basilicata Matera 2019 e dal partner CSR Marmo – Melandro. “Il riconosciuto connubio territorio – patrimonio fa si che tra le destinazioni emergenti vi siano i Borghi quali luoghi di camminamenti, del turismo lento, dell’autenticità, della qualità della vita” – cosi ancora Miglionico. Adduce ritiene che  la Basilicata abbia un vasto territorio accidentato e pochi abitanti e ciò comporterebbe costi notevoli con servizi, a volte scadenti, per garantire la mobilità. Schiavone plaude all’iniziativa dei comuni che hanno deciso di consorziarsi ma occorre, secondo lui, “prima di tutto costruire il prodotto che si vuole offrire, strutturare la rete e i servizi in modo sicuro e convincente infine promuovere il prodotto con l’aiuto dei privati, delle associazioni e della stessa APT”. Il sindaco Sperduto mette l’accento “sullo spopolamento culturale e sulle difficoltà, dato la penuria delle risorse dei comuni, di gestire il turismo”. E poi lo stesso conclude: “Bisognerebbe incentivare l’orgoglio giovanile a rimanere sul posto, altrimenti il futuro è difficile da immaginare”.

L’articolo è stato pubblicato su Il Quotidiano del Sud del giorno 6 Maggio 2018