Sant’Angelo le Fratte: si annunciano ancora tempi lunghi per la consegna della chiesa madre, chiusa al culto dal 2011

Ritardi nei lavori alla chiesa madre

La struttura è chiusa al culto dal novembre 2011. La consegna doveva avvenire entro il mese di luglio

Il sindaco Laurino spera che l’edificio possa aprire entro il 2018

 

Sant’Angelo le Fratte: Si allontanano i tempi per l’apertura al culto della chiesa madre.

SANT’ANGELO LE FR. – La chiesa madre, già cattedrale per la presenza dei vescovi in loco, elemento identitario  della comunità, ricca di memoria storica,  custode  di opere pittoriche di pregio del Pietrafesa, sculture e altro, chiusa al culto dal lontano novembre 2011, oggi ancora circondata e piena di impalcature, si teme  possa rimanere così ancora per diverso tempo, dopo sette anni di lavori e lunghe interruzioni. C’è in atto un braccio di ferro fra l’impresa esecutrice dei lavori, il comune, il direttore dei lavori e la Cei. Il sindaco Michele Laurino si augura di farla riaprire al culto nel corso del corrente anno solare, sempre che non insorgeranno difficoltà di ordine burocratico per un eventuale mancato accordo fra le parti. Ultimati i lavori alle strutture, l’impresa esecutrice dei lavori, presenta un conto di gran lunga superiore rispetto alle somme disponibili nel computo metrico. Dopo due incontri inconcludenti fra le parti, nelle settimane passate, si teme  che si possano allungare ulteriormente i tempi di consegna della chiesa madre e, quindi, l’apertura al culto. La consegna del complesso monumentale doveva avvenire già alla fine di Luglio. Niente di fatto, ennesimo rinvio. Soldi messi a disposizione dalla regione 500.000,  da parte della Cei 464.000 per un totale complessivo di 964000 euro. L’impresa ha interrotto i lavori già da tre mesi, lasciando issate le impalature interne ed esterne, come arma per rivendicare i costi maggiorati per lavori che sarebbero stati eseguiti in più, rispetto a quelli previsti. “Ora ci sarà un terzo incontro, nella seconda metà del mese di agosto, – sostiene il sindaco Laurino – durante il quale o si troverà un’intesa fra le parti oppure il comune, quale rappresentante dell’intervento pubblico, chiederà la rescissione del contratto e la rimozione delle impalcature, ricorrendo, se necessario, anche alla magistratura”. Rimarrebbero cosi sospesi, in attesa di ulteriori finanziamenti, la pitturazione e la levigature del pavimento che potrebbe avvenire solo in una fase successiva, ma intanto si aprirebbe al culto almeno la navata centrale. La comunità sente forte il bisogno di riavere la sua chiesa, visto che le funzioni religiose si sono svolte e si svolgono in un’angusta chiesetta, dedicata all’Annunziata, dalla capienza massima di cinquanta persone e poi perché, nella storia, la vita cittadina ha sempre gravitato intorno alla chiesa. Infine, la situazione crea non pochi disagi alla collettività prima perché  le persone sono costrette a seguire le funzioni religiose all’aperto esposte alle intemperie e poi perché le impalcature intorno al complesso monumentale creano difficoltà di circolazione in via Roma, nel cuore del centro storico.

Agosto 2018