La democrazia malata

 

La democrazia, ovvero il governo del popolo, è la migliore forma di governo possibile; ma è una creatura fragile e perciò vulnerabile. Sono tanti i mali che la possono minare e perciò è necessario che venga continuamente difesa, valorizzata, coltivata riempendola di valori sempre nuovi o rinnovati. Certo non esiste una sola forma di democrazia. Ogni popolo ha costruito, nel tempo, la sua, con diverse variabili; ma  alla base ci devono essere dei valori imprescindibili: la libertà di opinione e di credo; il rispetto della dignità umana; la parità dei diritti; l’imposizione non lineare ma progressiva del fisco; la sovranità di scegliere le persone che devono governare, assumendosi l’onere di scegliere;  la divisione dei poteri per evitare che uno possa prendere il sopravvento sull’altro; il lavoro come diritto fondamentale, attraverso il quale l’uomo può affermare la propria dignità e la propria personalità.  Questo e altro è alla base della democrazia, i cui principi basilari devono essere sanciti da una costituzione che va gelosamente custodita o migliorata da un popolo. Ma quali sono i nemici che continuamente minano questa creatura?

Eccone alcuni:

la rassegnazione, che spinge le persone, all’apatia, all’indifferenza, alla sopportazione e finanche alle barbarie;

l’accaparramento delle ricchezze o posti di rilievo nelle mani di poche persone a danno di altri, soprattutto nei momenti di crisi;

una classe politica che decide sempre meno e si manifesta  autoreferenziale, bugiarda e spesso ignora le esigenze dello stato sociale;

una massa enorme di mediocri che agiscono con  furbizia e  si tutelano, pur di mantenersi in sella;

l’annientamento graduale dei meriti, nonostante le dichiarazioni contrarie,  a vantaggio della mediocrità;

il dominio della cultura passiva e dei luoghi comuni che livella le coscienze verso il basso e non alimenta la massa critica nelle persone;

l’agonia della classe media e la concentrazione dei capitali nelle mani di poche persone, ovvero la plutocrazia;

il sovranismo nazionale, che quasi sempre è figlio del sovranismo psichico,  a scapito dei rapporti con altri popoli;

il razzismo e la mancanza della cultura dell’integrazione;

La connivenza tra mafia e politica che costringe le persone a subire, negandosi la possibilità di potersi difendere.

 

12 marzo 2019