San Michele Arcangelo, la comunità di Sant’Angelo le Fratte in festa.

La comunità in festa in onore di San Michele

SANT’ANGELO LE FR. –   Come da secoli, si ripetono i solenni festeggiamenti in onore del Santo Patrono, S. Michele Arcangelo. I cittadini attendono questo momento con particolare devozione ed entusiasmo. Anche dai paesi vicini vi accorrono numerosi i pellegrini, perché particolarmente devoti del Santo alato, già dal 20 c.m. esposto alla devozione dei fedeli nella chiesetta dell’Annunziata, perché la chiesa madre è chiusa al culto da cinque anni per lunghi e complessi lavori di ristrutturazione. Le vie del paese sono , per l’occasione,  tutte addobbate con suggestive luminarie. Il programma civile è ricco di iniziative e prevede, il giorno 28 serata musicale, la 5 edizione di   “Cantando e Ballando”, organizzata dall’associazione ludico – ricreativa Musicalmente, il cui presidente è l’inossidabile Franco Romano ; la sera del 29, Pupo in concerto e, a mezzanotte, spettacolari fuochi pirotecnici. Si prevede per questo evento un grande afflusso di persone, per questa ragione sono stati predisposti capillari servizi di ordine pubblico, con l’aiuto anche di volontari della protezione civile. Santa messa solenne alle ore 10,30 a cui fa seguito l’accorsata processione. I cittadini si riverseranno numerosi nelle vie del paese provenienti dalle 5 frazioni circostanti, per seguire la solenne processione della settecentesca immagine dell’Angelo Michele che, con la spada sguainata, nell’atto di ricacciare Lucifero nell’inferno, sembra lo rimproveri con le bibliche parole: “Quis ut deus”.   Un culto, quello per l’Arcangelo Michele, ancora fervido, nonostante il laicismo dominante e la cultura del futile. La devozione per il Santo si perde nella notte dei tempi. Sembra che già nel 1100 ci fosse in loco una cappella dedicata all’Angelo, intorno a cui sarebbe nato, gradualmente, il centro abitato. I cittadini, infatti, hanno voluto, in un lontano passato, la sua immagine sul Gonfalone del comune; nel 1718, anno della costruzione della fontana comunale a valle del paese, in C/da taverna, i fedeli vollero dedicargli un epigrafe con relativa immagine scolpita su pietra, al “Divo Michaeli Arcangelo” e, in occasione del “disastroso e spaventevole terremoto” – come si esprime il Giallorenzi nella sua monografia dedicata a S. Angelo – del 16 dicembre del 1857, 0re 17,00 del pomeriggio, avendo la chiesa subito gravi danni, e, temendo che la statua fosse in pericolo, fu messa al riparo nella proprietà dei signori Mastrangioli, nei pressi dell’attuale cimitero. Oggi sul portone del comune campeggia lo stemma con su scolpita la figura stilizzata del Santo, S. Michele è stato ritratto su due murales; in piazza, poi,  campeggia una statua di bronzo a lui dedicata, alta circa tre metri, realizzata da P. F. Mastroberti.  “La gente continua a nutrire una profonda devozione per il Santo – commentano gli organizzatori – e ciò è un fatto particolarmente positivo, perchè rappresenta un momento di aggregazione della comunità ed è, anche, un’occasione propizia per comunicare ed alimentare i valori della fede”. “Bisogna anche considerare – dicono sempre gli organizzatori – che intorno al Santo la comunità di S. Angelo ha sempre costruito, nel tempo, la sua identità culturale oltre che religiosa, patrimonio questo che non deve assolutamente andare smarrito”.

L’articolo è stato pubblicato su  il Quotidiano del sud del giorno 29 settembre 2016

 

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