Sant’Angelo le Fratte: Il consiglio comunale aumenta, senza che ci fossero difficoltà di bilancio, Tari, Tasi e addizionale Irpef. Si erge contro la minoranza, Sant’Angelo Presente. Notevoli i malumori della gente.
SANT’ANGELO LE FR. – Il consiglio comunale, nella seduta del giorno 28 luglio, ha aumentato le aliquote Tari, Tasi e addizionale Irpef, pur non essendoci motivi di bilancio, così come sostengono i consiglieri di minoranza. Infatti l’addizionale irpef passa dallo 0,2 allo 0,4; la tasi dallo 0’3 allo 0’5; la tari aumenta perché cresce il prezzo del conferimento della spazzatura non differenziata nella discarica di Atella – cosi gli amministratori. La pressione fiscale subisce una percentuale di incremento complessivo pari 4,86 %. Il comune gode ancora di un discreto avanzo di bilancio pari a 300000 euro. Allora quali sarebbero i motivi dell’aumento? I motivi, l’amministrazione li ha individuati nei tagli lineari da parte dello stato agli enti locali, si parla infatti di mancato trasferimento al comune di 77.000 euro nel corrente anno finanziario e 55.000 nel 2014. I servizi – cosi dicono gli amministratori – li stiamo continuando a mantenere, alcuni di questi, il trasporto scolastico, a totale carico del bilancio, dunque occorre pagare di più. E poi continuano – gli amministratori – ci sono delle previsioni poco rosee per il 2016 che ci spaventano: quasi sicuramente bisognerà esborsare 400000 euro ai fratelli Lavecchia a causa di un contenzioso ancora in corso che dura da anni, per il quale è stata già condannato il comune con sentenza di primo grado; la onerosa parcella all’avvocato Abbamonte, legale del comune, convenuta in circa 55.000 euro; l’indennizzo all’impresa Mastroberti Paolo per un lavoro eseguito (strada interpoderale) in c/da Farisi di circa 35.000 euro la cui copertura finanziaria graverà sul bilancio comunale, perché il contributo regionale è stato, in passato, revocato per scadenza di termini; il pagamento per mancato esproprio di proprietà privata in località S. Vito di circa 110000 euro. Per il comune, il 2016 sarà, secondo le previsioni degli amministratori, un annus orribilis e allora perché non essere previgenti e far cominciare a pagare i cittadini parte di queste somme fin da subito, onde evitare in futuro un eventuale e più gravoso dissesto finanziario? Il comune, ipotizzando che tutto possa andar male, potrebbe avere un oneroso esborso di circa 600000 euro e quindi debiti fuori bilancio per 300000 euro e in tal caso, sarebbe dissesto. La minoranza, a mezzo volantino, sostiene che, al momento c’è un significativo avanzo di amministrazione e che non ci sarebbe alcun motivo di innalzare le aliquote di cui prima. Si chiedono quelli della minoranza, Sant’Angelo Presente, precisamente i consiglieri Barba e Ruggiero: che fine hanno fatto i risparmi tanto decantati provenienti dalla raccolta differenziata? E’ polemica tra minoranza e maggioranza, ma di sicuro i cittadini dovranno pagare oltre il peso della crisi anche gli errori passati degli amministratori e dei funzionari preposti a determinate funzioni come: la mancata esecuzione di espropri in tempi utili, prima di eseguire opere pubbliche in c/da San Vito; la mancata sdemanializzazione della fiumara dove insiste l’area Pip su cui è allocato l’opificio Lavecchia e altre attività artigianali, creando, in 20 anni di attività, danni inevitabili e onerosi alle imprese artigiane. I cittadini pagano, si chiede la gente, e gli amministratori distratti e i responsabili degli uffici competenti, perché non vengono mai indotti a pagare i loro errori o le loro inadempienze, quando vengono individuate le responsabilità? Il vice sindaco Ostuni ritiene che gli aumenti porteranno complessivamente alle casse del comune circa 50000 euro e dice: “i cittadini devono capire che tra i 15 comuni del Marmo Melandro, le città di Matera e Potenza, e i paesi del petrolio come Calvello, Grumento Nova e Viggiano, la comunità di Sant’Angelo, a parità di servizi e nonostante gli aumenti, risulta ancora essere la meno gravata da pressione fiscale”. Dunque, i cittadini stiano contenti, perché, nonostante gli aumenti, si possono ritenere fortunati. – questo sembra vogliono far capire gli amministratori.
L’articolo è stato pubblicato da Il Quotidiano del Sud il giorno 15 agosto 2015