In elaborazione un progetto sulle Le vie micaeliche

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Convegno sulle vie di San Michele

Il giorno 28 settembre, alle ore 11,30, nel polifunzionale di Sant’Angelo le Fratte, si è svolto  un convegno di carattere internazionale sul tema: “Le Vie Micaeliche: una risorsa per  i beni culturali”. L’iniziativa è stata voluta dall’amministrazione comunale e patrocinata dalla regione Basilicata. A fare gli onori di casa il sindaco della cittadina, Michele Laurino che ha introdotto i lavori, manifestando le sue ferme intenzioni progettuali sulle vie micaeliche e sulla riscoperta del culto di San Michele nella valle del Melandro. L’obiettivo vorrebbe essere quello di riscoprire e stimolare il turismo religioso, facendo tesoro delle esperienze di altre realtà europee. Fra i relatori, Maria Gioia Sforza, presidente dell’Associazione “Le vie di San Michele”; Ramon van de Velde, rettore di St. Michael’s Mount, in Cornovaglia; Francesco Tarlano, ricercatore dell’Università La Sapienza di Roma, esperto di viabilità Alta Val D’Agri: tracciati, percorsi, itinerari; Giovanni Pattoneri, segretario generale dei Cammini d’Europa. A partire dal 1700, come dimostrano vari documenti di archivi parrocchiali, nella valle del Melandro si diffonde ampiamente il culto di San Michele Arcangelo. Nei primi anni del secolo, infatti, fu costruita la chiesa presso la sorgente del fiume Melandro nel territorio di Sasso di Castalda (anni 1717/21), ad opera di Don Donato Anzani, nello stesso periodo (1715) ad opera di don Gaetano Addobbato, fu ricostruita la chiesa laicale di San Michele dei Greci, che trovasi nel rione più antico di Brienza “Sant’Angelo seu li Greci” presso il castello Caracciolo di Brienza; fu costruita la fontana a Sant’Angelo e dedicata al divo Michaeli arcangelo nel 1718 e nello stesso periodo fu commissionata la statua di san michele allo scultore di Baronissi Nicola Fumo, quando era vescovo F. S. Fontana (1714/36). Ci sono in queste iniziative troppe coincidenze temporali. La domanda è d’obbligo: che cosa ha determinato, in questo periodo, la diffusione e l’intensificazione del culto al santo? Molti sono gli eventi che hanno contribuito alla diffusione del culto nella valle: la diffusione del morbo di peste nell’area a partire dal 1656 con la conseguente decimazione della popolazione, la rifeudalizzazione delle terre e l’atteggiamento esoso dei nuovi signorotti del posto, dunque ci vuole un difensore; la transumanza nel territorio di Sasso dal paese alla montagna nel mese di aprile – maggio e la discesa a valle nel mese di Settembre. Infatti la costruzione della chiesa di san michele di Sasso  è legata alla consuetudine significativa e costante della transumanza, proprio come i pastori pugliesi che nel 7 secolo salivano verso le alture della Maiella a primavera e poi discendevano in autunno, portando con sé il culto di San Michele. Il progetto che si intende presentare alla Cee, vorrebbe  valorizzare le tante vie micaeliche, i luoghi di culto , valorizzando così le comunità locali e le loro tradizioni religiose, mettendole in relazioni con le grandi città. Di sicuro, al momento, possiamo dire che  il culto a san Michele è straordinariamente diffuso in Italia e in Basilicata, questo a causa delle tante apparizioni avvenute nel 490, poi nel 1656; e poi a causa della conversione dei Longobardi (a partire dal 6 secolo) che videro nell’Arcangelo Michele forti somiglianze col Dio odino: il dio della guerra, della giustizia e della poesia; a causa della diffusione che ne hanno fatto i pastori con la transumanza; a causa dell’enorme flusso di pellegrini che si è mosso durante tutto il medioevo lungo la via franchigena, ad opera del concilio di Trento che volle inserire nel Confiteor il nome dell’arcangelo. Se San Michele è apparso in una grotta, in abiti da soldato, con la spada in pugno per scacciare Lucifero dal Paradiso e ricacciarlo nell’inferno,come racconta l’Apocalisse, può dunque  essere oggetto di culto in un territorio fatto di acqua e di grotte e di camminamenti come la valle del Melandro.

L’Articolo è stato pubblicato su Il Quotidiano del Sud del 30 settembre 2015

 

 

 

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