Dieci proposizioni chiave per spiegare l’Idealismo romantico

Dieci proposizioni chiavi per spiegare l’Idealismo romantico

 

  • Il Male del desiderio (Sehnsucht, sucht: male – Sehnen: desiderio)

Domina nella sensibilità dell’idealismo romantico, l’amore per l’irrisolutezza e  per le ambivalenze. In essa l’inquietudine e l’irrequietezza  si compiacciono di  sé e si esauriscono in sé. Un desiderio che non può mai conoscere la propria meta, perché non la conosce, non vuole e non può conoscerla. Insomma, il desiderare il desiderare viene avvertito come inestinguibile e trova in sé il proprio appagamento.

La vita degli uomini è fatta di inquietudini, di desideri mai compiuti. Ogni desiderio realizzato rimanda ad un nuovo desiderio. Questo è un male che ci tormenta continuamente, senza sosta. Eppure cosa sarebbe la vita senza desideri, senza sogni, senza illusioni? Il desiderio stesso è la linfa vitale della vita, è esso stesso la vita, perché ci impone di combattere, di affrontare ostacoli ed ogni sconfitta ci impone una reazione; ogni vittoria ci rimanda ad ulteriore desiderio.

 

  • Ansia di infinito (Streben)

Noi siamo soggetti finiti, ma malati di eternità, di infinito. Il raggiungimento dell’infinito è impossibile, ma esso rappresenta la radice e il senso stesso del finito. La filosofia e la poesia su questo punto concordano e si industriano a cogliere il nesso, mostrando come l’infinito si manifesta nel finito. Anche se non c’è alcun Dio che ci attende, non riusciamo ad estinguere dentro di noi la sete di eternità. Ci attacchiamo a tutto pur di lasciare qualcosa di noi nella storia: fosse un epigrafe su una tomba, fosse il miraggio del successo o altro. Faust si salva perché spende interamente la sua esistenza nella perenne ricerca dello streben.

. Il senso panico

La natura assume, nella concezione romantico – idealistica, un’importanza fondamentale, perché viene considerata come vita che crea eternamente e perciò viene sottratta al determinismo meccanicistico dell’illuminismo. La natura è un mobile gioco di forze, la forza della natura è la forza stessa del divino. Strettamente connesso a questo senso della natura è il senso panico, ovvero il senso di appartenenza all’uno – tutto. Essere uno col tutto con ciò che vive: questo ci restituisce alla vita, questo offre il senso alle cose e alle nostre scelte.

L’universo è unico, tutte le voci della natura sono le voci di Dio: gli uccelli sollecitano sentimenti di armonia, le farfalle, quando volano, fanno vibrare la fantasia verso l’infinito, quando respiriamo l’ebbrezza del mattino, si unisce il nostro cuore al respiro eterno dell’universo.

. Il genio creativo e la fantasia

Il  Genio creativo viene elevato a suprema espressione del Vero e dell’Assoluto. Nel Genio, più che in altri, si incarna l’assoluto trascendentale.  Lo Spirito, cioè il pensiero che diventa realtà noumenica,  incarnandosi nel finito, lo nega come suo limite  e negandolo si risolve in una nuova sintesi. Il genio intuisce più che altri il segreto della vita e il mistero che ci avvolge. La vita è dunque un viaggio senza alcuna tregua. La vita insomma è una continua odissea, dove non la meta ma il viaggio stesso diventa l’essenza del vivere.

. La libertà come desiderio incessante, la libertà come patriottismo

La libertà  non viene considerata come un traguardo raggiunto o raggiungibile. Essa coincide col desiderio del non ancora. Non ci potrà mai essere una condizione ultima in cui possiamo dirci liberi. Essa si presenta più come un’illusione che come un valore oggettivo. Viene vissuta come un’aspirazione. In alcuni paesi come la futura Germania e la futura Italia come un ardente desiderio patriottico di una patria libera.

. La religione e il titanismo – ironia romantica –

Nell’Idealismo convivono due sensibilità religiose: quella trascendente e quella trascendentale. La dimensione trascendentale è la più diffusa e acquista i connotati del titanismo, mentre nella prima dimensione  la religiosità si esprime come eroismo o martirio. I titani, secondo la mitologia, erano dei giganti che pur sapendo di non poter competere con gli dei, ingaggiano una lotta furibonda con gli inquilini dell’Olimpo, nonostante sapessero di essere sconfitti. Gli uomini sono dei titani che pur sapendo di non poter abbattere la morte ci provano, inseguendo la strada delle illusioni, perché sapendo di essere finiti, vengono continuamente ammaliati dalla sete di infinito.

. L’Intuizione come fonte di verità

L’intuizione e la fantasia diventano fonte di verità, perché lo Spirito, cioè il pensiero, dà l’essenza ai fenomeni, il pensiero crea l’essere delle cose. Dunque la filosofia diventa scienza e abbatte il dualismo Kantiano: la realtà fenomenica e la realtà noumenica. Esse sequitur operari e non viceversa, come voleva la filosofia classica.

. Il panlogismo: l’idea in sé, l’idea fuori di sé, l’Idea che torna in sé

Il pensiero si pone inconsapevolmente, ma per prendere coscienza di sé è necessario che si alieni e si incarni nel finito per ritrovare la sua autoconsapevolezza. In altre parole: bisogna conoscere la guerra per scoprire il valore della pace; bisogna fare l’esperienza della dittatura per capire quanto fosse importante la democrazia; bisogna fare l’esperienza della malattia per capire quanto fosse importante la salute; bisogna allontanarsi di casa, come fa il figliuolo prodigo, per accorgersi quanto fosse importante la famiglia; bisogna conoscere la delusione affettiva per capire cosa fosse l’amore. Ma ogni traguardo raggiunto non che un punto intermedio nella grande corsa verso l’infinito.

. La dialettica come legge della storia, della natura e del pensiero.

La dialettica è la legge che regola la coscienza, l’autocoscienza, la ragione, la storia, la religione, la logica , la natura, e l’Assoluto. L’essere non può mai essere identico a se stesso, anzi l’essere cristallizzato è un non essere, perché questo si rivela nel tempo. Dunque è solo il tempo a inverare l’essere. Esso viene creato nel tempo, quindi deve sempre essere posto e tolto per riposto in modo arricchito. Questo processo non è lineare ma dialettico che significa superare continuamente il contrario. Tutto avviene per Anstoss, cioè  scontro. La storia dunque non procede in modo lineare ma per tesi, antitesi e sintesi. Il bocciolo (tesi), diventa nel tempo fiore(Antitesi) ma questo nel tempo si trasforma in frutto (Sintesi).

. L’Aufheben: ogni superamento implica la conservazione per non tornare al punto di partenza.

Non ci sarebbe divenire se dopo il superamento non ci fosse la conservazione. Questo rende possibile il futuro.

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