Tutti parlano di cultura…Molti lo fanno a sproposito!

Tutti parlano di cultura…molti lo fanno a sproposito senza conoscerne il significato.

 

Oggi va di moda:  tutti parlano di cultura. A invocarla più di tutti sono i presuntuosi, quelli che usano supponenza e si fregiano di possedere molti saperi. Va subito detto che se la cultura  non diventa comportamento è da considerarsi sterile sapere che non cambia la mia vita e le relazioni tra le persone e quindi neppure il contesto sociale dove vivo. Va ancora detto che la parola deriva dal verbo latino colere che vuol dire coltivare. E’ chiaro che l’azione del coltivare deve essere continua, altrimenti nel proprio giardino, vi crescono i rovi dell’ignoranza e dell’arroganza.

 

Ma allora cosa è la cultura? A questa domanda si potrebbe rispondere con almeno dieci proposizioni che possono arricchire o  rendere più chiaro il senso dell’azione del colere nel suo significato traslato.

 

Ecco le proposizioni:

1) Cultura significa coltivare il sapere senza mai smettere di farlo, finché le forze psico – fisiche non ci abbandonano. Chi si accontenta di quello che sa e smette  la ricerca,  si atrofizza nelle sue sterili conoscenze. L’atteggiamento giusto è quello di aprirsi continuamente e senza sosta a tutti i possibili  stimoli del sapere per superare tutte le nostre contraddizioni e percepire il continuo disvelarsi della verità che per noi rimane sempre parziale e insufficiente;

2) Cultura significa vincere tutte le forme possibili di presunzione, di narcisismo o solipsismo, le gelosie che uccidono ogni genere di rapporto,  che rendono difficile e impoveriscono la vita collettiva; occorre disporsi all’ascolto e ai suggerimenti che provengono dagli altri, dal proprio ambiente, dalla storia. Chi si chiude nella propria torre d’avorio pretende di trasformarsi in verità che vuole imporre agli altri; pretendendo di diventare metro di misura nell’esprimere giudizi inopportuni sugli  altri;

3) Cultura significa adottare un linguaggio che sia consono allo spazio che frequento, al ruolo e al lavoro che svolgo, immaginando di rispettare la dignità di chi mi sta di fronte, evitando coprolalie e volgarità che rivelano, in tal caso,  quanto sterile e basso sia l’animo di chi fa uso di tale linjguaggio;

4) Cultura significa abbandonare l’atteggiamento del tuttologo e far tesoro degli stimoli che mi provengono dall’ambiente e dagli altri;

significa altresì aprirsi al dialogo permanente, per trovare sintesi nuove e mai definitive;

5) Cultura significa consapevolezza dei propri limiti, convincendosi che tutte le nostre scelte possono essere viziate da pregiudizi, contraddizioni ed errori di consuetudini percepite come verità;

6) Cultura significa arricchire continuamente la propria sensibilità per la vita, per la natura, per le condizioni del mio vicino e dell’umanità, trasmettendola continuamente in messaggi edificanti;

7) Cultura significa dotarsi di una costante capacità di autoironia volta all’umiltà intellettuale;

8) Cultura significa evitare di offendere e giudicare, accompagnando le parole con livore contro le persone scomode;

9) Cultura vuol dire considerare gli altri non come mezzi ma come fini, perché le altrui debolezze sono le mie ricchezze;

10) Cultura significa  aprirsi alla libertà e all’amore, senza mai aspettarsi un proprio tornaconto, ricordandosi che ho bisogno dell’altro è per il semplice fatto che sono fatto per amare. (E. Fromm, nell’Arte di Amare)

Un commento

  1. Rocco Pio D'Aloia

    Bellissima riflessione professore

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