Qual è la mia prima e grande preoccupazione ? Risposta: Coltivare la mia immagine. “Che la mia immagine sia inattaccabile!… Che la mia immagine sia unica, originale!… Che la mia immagine non venga scalfita da nessuno!…Che la mia vita cavalchi sempre l’onda del successo!… Se qualcuno mi fa concorrenza divento geloso, mostruosamente geloso”. In una malata competizione, il geloso si augura sempre che le iniziative degli altri falliscano e, in tal caso, egli godrà e si gonfierà, come una rana, di cinica soddisfazione. Siamo vittime della nostra stessa immagine…Per questa siamo disposti a difficili compromessi, a dire bugie e a farle passare come verità. Il giorno in cui la mia immagine di successo cominci a declinare, inizierà il mio dramma: mi sentirò finito, sconfitto, inutile, abbandonato da tutti, quindi insignificante e disperatamente solo. In realtà, inseguendo la mia immagine, non faccio ciò che io vorrei, ma scelgo di fare ciò che gli altri mi impongono, pur di rimanere sulla cresta dell’onda, pur di avere l’approvazione della massa. Pur di rimanere unico e originale, sono disposto a tutto, a diete ferree, a un look inimitabile e costoso, a inseguire i gusti delle masse, con la speranza di non essere uno qualunque, ma un essere degno di ovazione. Così io trascorro un’intera vita a inseguire un miraggio, un fantasma che prima o poi si scioglierà. Poi mi volgerò indietro e mi potrebbe capitare di fare un consuntivo della vita e, allora, forse, mi accorgerò che, nella mia storia e nella storia degli altri, non ho lasciato niente e la mia ricompensa si è già sciolta nel tempo. L’immagine di successo non mi può rendere felice, perché non mi rende libero di decidere, in quanto gli altri decidono per me. Quando me ne accorgerò, sarà già troppo tardi!…