Regole didattiche di un professore ormai fuori moda

Un mediocre professore dimentica di essere stato studente; un buon professore ricorda di essere stato studente; un ottimo professore ridiventa continuamente studente, perché è consapevole del fatto che, imparando, impara…….

 

Regole:

 

  • Quando si comunica, non bisogna mai dare niente per scontato: le parole che possono sembrare più semplici per noi vanno spiegate per essere capite; concetti o riflessioni che a noi sembrano  note o chiare nei contenuti vanno vagliate e comunicate in modo interattivo;
  • Tutti i contenuti che si intendono spiegare vanno scanditi secondo un percorso predisposto onde evitare dispersioni o confusioni: di un insieme si individuano sempre tutte le parti possibili, attraverso un processo di analisi consapevole;
  • Di un argomento cogliere la sintesi o, altrimenti, i saperi fondanti da cui indurre il discente a ricavarne riflessioni e deduzioni possibili;
  • Conoscere i contenuti che si propongono in modo chiaro, predisponendo tutti i possibili collegamenti con altri contenuti affini o contrari;
  • Mentre si comunica, non dimenticare di accompagnare la propria azione didattica con una moderato entusiasmo, perché gli allievi capiscano l’importanza di ciò che si fa e vengano coinvolti in una discussione motivante;
  • Non comunicare solo con le parole, ma anche con la partecipazione emotiva, con i gesti, col tono di voce, con la lettura fatta con chiarezza di dizione e con l’intonazione giusta, in modo da fare intuire il contenuto al discente, nel mentre ascolta;
  • Il docente deve credere in quello che fa, perché le cose fatte, come da routine, non sortiscono alcun risultato;
  • Il docente deve credere nei giovani, anche se questi, spesso, ti inducono al pessimismo: solo così, può nascere in loro la speranza;
  • Niente deve essere porto senza che il discente capisca le attinenze o le non attinenze col presente;
  • Occorre valutare in modo sistematico tutto quello che viene fatto, sia per verificare il percorso formativo dello studente sia per gratificare e rafforzare i processi di apprendimento nonché le sue abilità;
  • Cogliere gli interessi e le abilità degli allievi per valorizzarle e rafforzale;
  • In caso di criticità, mai negare a un ragazzo la sensazione che per lui non ci sono possibilità, anzi bisogna alimentare la speranza che il futuro ha bisogno di tutti;
  • Occorre educare lo studente all’arte di amare, amando e perdonando: vanno infatti educati i sentimenti, le passioni verso l’utilità sociale, arricchire le riflessioni, perché meglio si capisca no le condizioni esistenziale dell’uomo;
  • Essere sempre gentile con i genitori, anche quando ci accusano ingiustamente, lasciando loro, in caso di difficoltà, aperte le porte alla speranza;
  • Essere consapevole che le proprie valutazioni sono sempre relative: al gruppo classe, al tempo e ai livelli di partenza.

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