I muri non fermano gli scorpioni ma danno loro riparo

I muri non fermano gli scorpioni ma danno loro riparo.

I muri non fermeranno i terroristi ma danno loro riparo e protezione.

I terroristi si formano e si votano alla violenza a casa nostra. E tutto questo è accaduto in una diffusa indifferenza globalizzata.

 

 

Le stragi, ultime quelle drammatiche di Bruxelles (22 marzo 2016),  alimentano  rabbia e  paura, anche se i governanti ostentato sicurezza e coraggio corale. In uno stato di esasperazione generale, imprevedibili possono essere le reazioni future. Occorre proprio che la rabbia si trasformi in energie per costruire un’Europa più solida, con leggi comuni, polizia comune e politiche comuni, abbandonando il campanilismo nazionale. L’emergenza terrorismo, una sfida dura e lunga da combattere, lo richiede. Bisogna che L’Europa diventi uno stato per difendersi dal comune nemico, dal nemico che si professa contro tutto e contro tutti, in nome di un Dio violente e intollerante che non esiste.  Intanto,  diventa istintivo per i popoli e gli stati sovrani innalzare steccati, innalzare muri per un naturale bisogno di autodifesa. C’è il  fondato rischio che si possano innalzare barriere non solo per limitare o bloccare la libera circolazione dei popoli, ma innalzare anche barriere culturali fra le diverse civiltà, che spingono alla intolleranza. In tal senso, l’umanità potrebbe rischiare di tornare alle barbarie. L’Europa rischia di implodere e smarrire quel poco che è riuscita a costruire in questi anni. Innalzando muri contro gli immigrati, l’Europa boccia Schengen (14 giugno 1985). Con i muri, possiamo dirci più sicuri? Io penso proprio di no!… E non lo dico per buonismo a tutti i costi…e neanche perché la nostra civiltà lo richiede, ma semplicemente perché i terroristi ce l’abbiamo in casa nostra, crescono nelle periferie delle nostre città, a volte nel degrado, nella dimenticanza e nella indifferenza generalizzata e diffusa. Nell’emarginazione crescono l’odio e i sentimenti di vendetta. Si ha l’impressione che l’umanità stesse predendo la strada dell’autodistruzione e stesse marciando verso il nulla: La concentrazione di capitali nel mani di pochi e di contro una massa enorme di disperati poveri; tonnellate di cibi che si buttano e di contro una massa enorme di persone che muoiono di fame, vivendo nella più cruda miseria; si uccide per “vedere l’effetto che fa”; i terroristi che, in nome di un Dio che non esiste, uccidono e si uccidono; uomini che progettano stragi nei paesi dove sono stati accolti e cresciuti; speculatori e malavitosi che fanno a gara nel seminare veleni sulla terra dove essi stesi vivono. Da tutto questo si può tirare almeno una conclusione: è inutile innalzare muri, perché i nemici ce li abbiamo dentro casa, e la nostra indifferenza ha fatto che nascessero e si rafforzassero comportamenti deviati. I muri perciò non combatto gli scorpioni ma offrono loro riparo e connivenze, tali da permettere loro di pianificare  violenze di ogni genere e stragi orribili che non possono avere nessuna giustificazione, proprio nei luoghi ritenuti più sicuri e più sorvegliati.

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