Dopo oltre quattro anni di stallo, riprendono i lavori per il recupero e messa in sicurezza della Chiesa Madre

 

 

Chiesa madre in attesa di finanziamenti

  1. Angelo le Fratte: Dopo oltre 4 anni sono ricominciati gli interventi di riparazione, ristrutturazione e messa in sicurezza della chiesa madre. I lavori, iniziati nel novembre 2011, sono rimasti fermi, creando non pochi disagi ai cittadini.

 

SANT’ANGLO LE FR.  Da una settimana sono ripartiti – ed è il caso di dirlo – finalmente –  gli interventi di riparazione,  ristrutturazione e messa in sicurezza della chiesa madre, cominciati nel mese di novembre 2011, poi rimasti bloccati, per oltre quattro anni,  per mancanza di fondi, o meglio, a voler essere più precisi, per mancati stanziamenti pubblici, visto che la Cei, la quota a lei spettante, l’aveva già accantonata da tempo. La regione, con graduatoria riformulata 2015,    ha finalmente stanziato  la somma di 500000.  la Cei, già dal 2013, aveva accantonata la somma di 650000 euro per un totale complessivo, dunque, di 1150000 euro. La somma di 300.000 euro, questa la cifra messa a disposizione dalla regione Basilicata, negli anni passati, fu appena sufficiente per completare la copertura della navata laterale destra sul lato di via Roma, la stonacatura della parete destra, l’abbattimento delle parti pericolanti del campanile e l’abbassamento del terrazzo della canonica, causa di notevoli infiltrazione d’acqua sulle pareti della navata sinistra. Il tetto della navata centrale, a cantieri aperti, si scoprì essere gravemente pericolante, perché lo stesso, ancora oggi,  è ancora sorretto solo da tiranti di acciaio che furono posti all’indomani del terremoto 1980. Da allora, più nessun intervento di recupero, più alcuna manutenzione. La sovrintendenza stimò che, per un recupero sicuro e completo della struttura, vi occorreva almeno un milione di euro da aggiungersi alla somma stanziata – vedi nota del 6 marzo 2011. Oggi forse siamo in dirittura di arrivo. I cittadini ricominciano a sognare la loro chiesa. Ecco le opinioni più diffuse nel paese:  occorreva fare prima, per evitare che la comunità rimanesse priva  dell’utilizzo della chiesa, creando non pochi disagi alla collettività, sia sul piano della fruibilità delle funzioni religiose, sia sul piano della viabilità, in quanto l’impalcatura, issata da quattro anni, ha reso, tra l’altro, difficile il traffico nel centro storico.  Certo, i cittadini hanno vissuto, per questo, un disagio enorme, anche perché le funzioni religiose si sono svolte in una chiesetta , l’Annunziata, che è estremamente angusta, per cui spesso i fedeli sono stati e sono costretti a rimanere fuori, alle intemperie,  per seguire le funzioni religiose.  “Io farò di tutto – aveva detto il sindaco Laurino,  nella passata legislatura,  – perché la chiesa madre possa essere aperta di nuovo al culto e restituita all’affetto dei cittadini”; ed aveva promesso: “prima che io  finisca il mio mandato, presumibilmente entro il mese di giugno”, si riferiva all’anno 2014.  Non è stato così. “Per lungo tempo, la regione ha rinviato senza mai decidersi” – cosi, ancora, il sindaco Laurino, nei mesi passati. Forse, ora, è arrivato il momento.  Mettendo insieme i due importi si cumula la somma di 1150000 per i seguenti e necessari interventi:  rifare il tetto ex novo della navata centrale, compreso il cupolone, con relativa controsoffittatura; il rifacimento del pavimento; realizzare la pitturazione finto marmo e  l’impianto di riscaldamento; il completamento della canonica; il rifacimento dell’intonaco della facciata principale che dà sulla piazza, restituendole l’antico volto; l’abbattimento delle barriere architettoniche e la realizzazione dell’illuminazione artistica per dare risalto alla monumentale struttura e poter così restituire all’affetto  dei cittadini la chiesa e un importante pezzo di storia della valle del melandro. A continuare i lavori la stessa impresa che ha tenuto impegnato, per tutti questi anni, l’impalcatura fatta nel 2011, essendosi aggiudicato i lavori anche del finanziamento pubblico, con regolare gara di appalto.  Prevista l’ultimazione dei lavori  per la fine di dicembre del corrente anno solare. Sarà così?  I cittadini ci sperano, perché solo in tal modola piazza e il centro storico del paese potranno tornare a rivivere e custore anche le pitture importanti del Pietrafesa.

 

 

L’articolo è stato pubblicato su il Quotidiano del Sud il giorno 24 Aprile 2016

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