Immaginiamo di fare una piccola intervista a Dio, ponendogli due domande e poi ascoltare le sue risposte:
- Dio, cosa pensi dei tuoi figli, su questa terra?
Io vedo gli uomini preoccupati del futuro e, pensandolo continuamente, si dimenticano del presente;
Io vedo gli uomini che distruggono la salute per il potere e i soldi, poi sono costretti a spendere i soldi per recuperare la salute;
Io vedo uomini che, in nome di un Dio che non esiste, si uccidono e seminano terrore;
Io vedo uomini che si dimenticano che devono morire e vivono come se fossero eterni, facendosi, continuamente, Dio;
- Dio, quali consigli vorresti dare ai tuoi figli, perché siano felici?
Consideri l’uomo che è un essere fragile, ma può fare delle sue fragilità il punto di forza per costruire con gli altri un progetto di vita;
Consideri l’uomo che esiste una sola vera forma di amore autentico: dare senza aspettarsi di ricevere niente;
Consideri l’uomo che può dissentire dal pensiero altrui, ma lo deve rispettare ed accettare per un confronto costruttivo;
Consideri l’uomo che gli altri bisogna accettarli per come sono e non come vorremmo che fossero, in tal caso si diventa intolleranti;
Consideri l’uomo che gli è fatto obbligo di rispettare l’ambiente, perché si può essere potenti, colmi di ricchezze ma tutti, dico tutti, vivono di natura: cibo, acqua, aria da respirare, verde da contemplare;
Consideri l’uomo che non mi può invocare all’occorrenza, quando ne ha bisogno, perché io non sono il loro cameriere.