La nostra società è fatta di “Adultiscenziali”

Il mondo è pieno di adulti che, per sentirsi moderni e innovativi,  fanno gli adolescenti e adolescenti che fanno gli adulti. Di qui una miriadi di errori, molto spesso dai risvolti drammatici. Gli adulti, spesso, disorientano gli adolescenti, e si comportano come frustrati, come disadattati o super soggetti e trasmettono di conseguenza l’ansia dell’imprevedibile, il senso della rassegnazione,  frustando i sogni degli giovani. Legati alla logica del perbenismo, dell’arrivismo e della maschera, gli adulti cercano continuamente evasioni pur di non incontrare la propria coscienza che metterebbe a nudo le loro incongruenze. Orbene, una generazione di adulti così fatta, come può educare il mondo degli adolescenti?  Quali sono i modelli condivisi a cui si ispirano gli adulti? Francamente faccio fatica ad individuarli!…Gli adulti, in un epoca di incertezze, si manifestano, spesso, molto più insicuri degli adolescenti che invece sentono forte il valore della solidarietà e manifestano, nella loro fragilità, la necessità di non fingere nei rapporti intersoggettivi. E quando i giovani si confrontano col mondo esterno si accorgono che, intorno a loro,   va in scena una grande commedia,  talvolta dai risvolti amari. Quando ci accorgiamo degli errori, il più delle volte è già troppo tardi. La cosa più sorprendente è che ci meravigliamo dei nostri errori!…I giovani  si imbattono in un mondo molto diverso da come lo vorrebbero,  vanno in crisi e soccombono ad essa, perché non sono abituati al sacrificio, alla rinuncia e non sono affatto vaccinati alla sconfitta.. Gli adulti lo sono? Forse ancor meno degli adolescenti. La sconfitta può frustrare ma anche il successo può inorgoglire al punto da trasformaci in esseri inautentici e disumani. Per questo gli adulti, se umili, potrebbero educare all’umiltà. La consapevolezza delle nostre fragilità ci rende forti, al punto che di fronte alle sconfitte, potremmo avere sempre la capacità e la forza di ricominciare, chiedendo aiuto a chi è disposto a darcene. E che altro è la vita se non un eterno ricominciamento, un viaggio senza sosta che fa tesoro anche degli errori commessi?…

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