Archivio per il tag: Filosofia in pillole

“L’uomo aumentato, cervello diminuito”

        Le foto sono state scattate da Vaccaro Lorena   “L’uomo aumentato, cervello diminuito” , Riflettendo sul pensiero di Benasayag.   Incontro con  M. Benasayag, il noto autore dell’”Epoca delle passioni deboli” Nella mattinata del giorno 11 marzo 2017, M. Benasayag incontra  gli studenti delle classi 5 del liceo scientifico G. Galilei di Potenza. L’iniziativa è stata ... Continua a leggere »

Quasi sempre, scegliamo di non scegliere – S. Kierkegaard –

Ogni nostra scelta è la tomba delle nostre possibilità. Noi non siamo massa, ma singoli che si scoprono di essere liberi di progettare il proprio destino, liberi di scegliere fra infinite possibilità. Ognuno di noi ha, di fronte a sé, infinite possibilità, perciò, scegliendo una possibilità, annulla tutte le altre. Peggio, se fa finta di scegliere, sceglie di non scegliere, ... Continua a leggere »

Riflettendo su Nietzsche

Qual è l’atteggiamento giusto nei confronti della vita? Ecco la risposta di Nietzsche: l’accettazione tragica della stessa, senza fuggirla. Fuggire la vita dalla sua reale dimensione, significa rifugiarsi nelle illusioni, nei miti, nelle consuetudini sociali, in un Dio che promette consolazioni impossibili, nelle razionalità scientifiche che vorrebbero dominare la natura o cambiare il mondo, in sovrastrutture morali asfissianti che modellano ... Continua a leggere »

Riflettendo su Schopenhauer

Spesso ci tormenta una domanda: perché vivere? A questa domanda nessuno sa dare una risposta convincente. Un’eventuale risposta non convincerebbe gli altri e, ciò che è peggio, non convincerebbe noi stessi. Secondo Schopenhauer, la risposta non c’è. Vivere significa soffrire, senza saperne il motivo, proprio come quell’anziano pastore che attraversa scalzo il deserto e porta su di sé un fascio ... Continua a leggere »

Riflettendo su H. Arendt

Le parole più importanti per capire l’ethos della politica di  H. Arendt sono tre e precisamente: il lavorare, il fabbricare e l’agire. L’uomo può lavorare anche in privato senza aver bisogno degli altri; può fabbricare un oggetto utile per sé come per gli altri, ma la sua azione non implica necessariamente che il singolo debba avere rapporti costruttivi con gli ... Continua a leggere »